VAMPIRI: DOVE TROVARLI

di Michele Mingrone, Sara Vettori, Caterina Scardillo

Nicola Pesce editore

La prefazione con cui si apre il volume ne è anche la giustificazione e chiave di lettura. Basta la data, il luogo e la firma dell'autrice per farci capire di che tipo di pubblicazione si tratti: “Notte di San Giorgio, 23 aprile 1938, Mircalla (nei giorni pari), Carmilla (nei giorni dispari), Millarca (quando mi arrabbio)”. L'atavica vampira, sulla cui morte Le Fanu1 si era evidentemente sbagliato (lo scritto porta la data della notte di San Giorgio del 23 aprile 1938), racconta di aver trovato un simpatico libretto (indicato in nota come: “I luoghi di Lovecraft - Nuovissima guida ad uso del viaggiatore”, edita per la prima volta nel 1937) scritto da un misterioso quanto potente “N.” (Murnau2 può esservi d'aiuto per la decifrazione del nome?). Il libretto altro non sarebbe che uno specchietto per le allodole per attrarre frotte di turisti nelle tane dei vampiri, in modo da servire comodamente la colazione in camera. Colpita dall'originale idea, Carmilla ha rintracciato i tre autori del testo e, dopo averli opportunamente vampirizzati, ne ha guidato le ricerche per comporre una nuova e più dettagliata guida sui luoghi dei signori della notte. Chiunque sia incauto e sprovveduto ha ora abbondante materiale per soddisfare le sue fragili curiosità. Non dica di non esser stato avvertito! Il libro nasce dichiaratamente come continuazione della precedente guida, dedicato questa volta alla scoperta dei revenants. Si inizia subito con una simpatica carrellata di credenze popolari o ispirazioni letterarie che descrivono le modalità con cui si può diventare vampiri (oltre alla classica contaminazione per morso di vampiro). Gli spunti sono tanti e tali (da predisposizioni pre-nascita a comportamenti sconsiderati tenuti durante la vita, a infausti scherzi del destino) che, come suggerisce l'autore stesso, sono più le persone potenzialmente vampire che quelle da ritenere sane.

Vampiri dove trovarli 1

Il viaggio parte dalla Stiria, ovvero dai luoghi dov'è ambientato il racconto di Carmilla. Tra finzione e imitazione della realtà, visitiamo con la fantasia i castelli della casata della contessa Karnestein, la sua tomba abbandonata da tutti se non da edera e felci, il piccolo villaggio dove non manca il negozietto di souvenir specializzato in paletti acuminati di frassino.

J. K. Adams (una delle tra firme del manuale) continua il suo viaggio in una tetra Londra, calligginosa ma fervida per i progressi e le vicende commerciali, mentre spie naziste si muovono nell'ombra per preparare il terreno di un pericoloso conflitto. Lo scrittore è giunto nella terra di Albione alla ricerca di un altro importante vampiro, forse il più pericoloso, il primo fra i primi: quello di cui Bram Stocker3 ha descritto un po troppo frettolosamente la morte. Il percorso nella capitale londinese non poteva partire se non da Hillingham house, residenza cittadina della povera Lucy Westenra, che nel romanzo di Dracula svolge un ruolo molto importante. Hillingham House si trova ai piedi della collina di Hampstead, ad Haverstock Hills, non lontano dal giardino zoologico (chi conosce il racconto del principe dei vampiri non potrà far a meno che rabbrividire al suo ricordo). E poi il cimitero di Highgate, dove sepolta Lucy, costruito nel 1839 in stile gotico, è il cimitero più suggestivo di Londra, dove sono tumulati celebri personaggi fra cui Karl Marx, il Duca Karoly (noto come il vampiro di Highgate), la tomba di Tom Sayers (sepolto con il suo cane fedele), l'impresario circense George Wombwell e la bellissima Elizabeth Siddal (compagna del poeta Dante Gabriele Rossetti e morta prematuramente nel 1862). La guida continua tra cimiteri, case e luoghi frequentati da Dracula nel suo breve soggiorno londinese, come Whitby il porto in cui sbarca il vecchio e abbruttito vascello pestilenziale. E poi gli alberghi, i ristoranti e i locali notturni, tra i quali quello frequentato da alcune prostitute uccise da Jack lo squartatore. Stessi quartieri, stesse atmosfere. Che sia davvero solo una coincidenza, ci suggeriscono ammiccanti i compositori della guida vampirica?

L'Inghilterra è ricca di storie di vampiri, alcuni dei quali autoctoni e non importati come il famoso figlio di Stocker. Ad esempio quello di cui ci racconta William di Newburgh nel XII secolo. La leggenda narra di un nobile residente nel castello di Alnwick che, per sorprendere la moglie con l'amante, si arrampicò sul tetto ma cadde e morì. Livido di rabbia il suo cadavere uscì dalla bara impestando il paese fino a che i suoi concittadini lo distrussero con il fuoco, liberandosene definitivamente.

Vampiri dove trovarli 2

A Melrose Abbey, nella vicina Scozia, lo scritto ci conduce alla scoperta di un prete vampiro, trasformazione decisamente meno usuale nella tradizione dei non-morti. L'uomo di chiesa già durante la vita era soprannominato “prete-cane” per la sua passione per la caccia con i cani. Dopo essere stato sepolto ritornò in vita ma l'abazia nella quale abitava, pregna di spiritualità, lo respinse. Così il povero vampiro-prete sfrattato incominciò a infastidire il villaggio fino a che i suoi abitanti decisero di bruciarlo per tornare a fare sonni tranquilli. L’abbazia nella quale è ambientato il racconto, è stata fondata in Scozia nel 1136 da monaci cistercensi e, tuttora, è un bellissimo esempio di architettura gotica (per quanto in pessime condizioni). Ospita molti re e nobili scozzesi, tra cui anche il cuore chiuso in una cassa di piombo dell’eroe locale Robert Bruce e il corpo del mago Michael Scott, la cui bara è stata ritrovata per caso in un corridoio dell’abbazia nel 1812.

Vampiri dove trovarli 3

I capitoli ci conducono a Ulster, nella verde Irlanda, dove facciamo la conoscenza del terribile nano Abarthach, famelico e feroce in vita e ancor di più in morte, tanto che gli abitanti del villaggio decisero di seppellirlo in piedi. Dato che la terribile creatura tornava ugualmente a disturbare il sonno dei giusti, grazie ai consigli di un vecchio druido, il nano fa sepolto sempre in senso verticale ma a testa in giù. La sua tomba è coperta con una grossa pietra e a fargli la guardia si erge un possente biancospino, albero famoso per le sue qualità anti-vampiro. L'albero è tanto forte che nessun boscaiolo è mai riuscito a tagliarlo. Forse per fortuna.

Le pagine della corposa guida ci scortano fino in Italia dove la ricerca dei revenants parte da Bormio. Quasi fossero allegati di una dettagliata tesi ci vengono presentati alcuni documenti che risalgono ai tempi della prima guerra mondiale: una foto e la lettera di un soldato mai spedita e datata dicembre 1917. E' la lettera di un soldato che si lamenta con il suo comandante che gli ha dato il compito di indagare su un vampiro di nome Gilbert. Ma il militare ha ben altri orrori di cui diversi preoccupare: le palle e le bombe austriache, il filo spinato, i morti che ha visto a centinaia a Gorizia, all'Ortigara, a Caporetto. La segreta missione del combattente, di cui sappiamo a poco a poco, attraverso le missive inviate al suo misterioso Comandate, lo conduce al cocente sole di Tripoli, all'aria salubre di Capri, alle nebbie del lago presso Cernobbio, per finire nell'aspra terra d’Istria dove si conclude l'avventura alla ricerca del vampiro Jure Grando a Corridico, tra le mura del Santuario di Santa Maria alle Lastre (in croato Sveta Marija).

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Ma il libro continua fra le regioni del bel paese ed eccoci a Napoli sulle tracce di Varney sulle cime del Vesuvio e di Matteo Ferrillo, dalla tomba particolarmente bizzarra, con forme che ricordano i fregi egizi e la figura di un grande drago che non può non riportare alla mente il progenitore della famiglia dei vampiri. Il nostro inquieto indagatore si sposta quindi a San Nicola Arcella, sulla costa calabrese, alla ricerca delle tracce lasciate da uno scrittore e dal mistero celato nella torre saracena. Dal mare calabrese si passa rapidamente alla città lagunare per eccellenza: Venezia. Bella come sempre anche se lapidata dai bombardamenti austriaci e privata dello splendore delle sue opere d'arte, a causa degli incendi e dalla devastazione provocata dalle bombe (durante la guerra le più importanti opere artistiche vennero spostate dalla loro collocazione originale nel tentativo di salvarle dalla distruzione, fra le altre anche la gigantesca tavola dell'Assunta dei Frari di Tiziano).

Da Venezia si passa al frenocomio di San Girolamo di Volterra, dove il nostro ricercatore misterioso è ricoverato e lascia degli stralci di lettera in cui si evince l’orrore ancestrale che ha vissutoA Roma a prender la penna della narrazione è un vero vampiro, su invito della deus ex machina del racconto: Carmilla. Si tratta della vampira Vespertilia che riposa da secoli nella tenuta del Conte Marziali, o almeno vi riposava fino al 1853 quando vi fu rinvenuta. Ed è proprio lei a farci da guida fra luoghi tenebroso, antiche rovine e popolari osterie romane.

Volano rapidamente le pagine, come le ali di un vampiro nella notte, per portarci a Bologna la città felsinea, dove Franco Mistrali4, scrisse il romanzo chiamato "Il Vampiro - Storia vera" molto prima di Stoker, nel 1868. A Bologna si trova la celebre quanto enigmatica Pietra di Bologna, che un tempo, intorno al XVI secolo, si trovava presso il complesso di Santa Maria di Casaralta. Si trova, attualmente, nel Museo Civico Medievale della città. L’attuale reperto non è, in verità, l’originale ma una copia del XVII secolo su marmo rosso. Si tratta di un’antica lapide che riporta il nome di una donna, Aelia Laelia Crispis, e una sorta di epitaffio in latino su cui gli esoteristi di tutto il globo si sono lambiccati il cervello:

Né uomo, né donna, né androgino, né bambino,

né giovane, né vecchia, né casta, né meretrice,

né pudica, ma tutto questo insieme.

Uccisa né dalla fame, né dalla sete, né dal ferro,

né dal veleno, ma da tutte queste cose insieme.

Né in cielo, né nell’acqua, né in terra,

ma ovunque giace.

Questi pochi versi già basterebbero per evocare l’ombra di una misteriosa creatura soprannaturale, ma le righe cancellate nascondevano, un tempo, qualcosa di più:

Questo è un sepolcro

che non contiene nessuna salma,

questa è una salma non contenuta

in alcun sepolcro, ma la salma

è la stessa cosa del sepolcro.

Nessuno è mai venuto a capo, almeno per il momento, del mistero, benché alcuni abbiano immaginato che nasconda il mistero della pietra filosofale.

Conclusa la visita guidata nella penisola italica si passa alla terra francese, della quale ci parla il Visconte di Moriève attraverso un testo scritto di suo pugno per raccontarci le sue follie di vampiro fra gli splendori della Reggia di Versailles, alla corte di Luigi XVI e della regina Maria Antonietta. Visse i tormenti dei rivoltosi, la vita nelle terribili carceri, la tortura, il martirio, la morte e il risveglio nel corpo di un terribile e potente vampiro. Dopo essersi vendicato in un bagno di sangue, la creatura famelica placò la sua sete per qualche decennio trovando rifugio nel Teatro dei Vampiri. Terminò le sue scorrerie colpito da un paletto conficcatogli nel cuore da un suo discendente. Ma la sua animata dannata vaga ancora fra le vie di Parigi, ormai placata nella sete di sangue, dopo gli orrori della rivoluzione. Segue la consueta guida per i luoghi più caratteristici della capitale fra i quali si distingue per orribile fattura, le catacombe di Parigi, il più immenso cimitero del mondo che si estende sotto la Ville Lumière, decorato alle sue pareti da migliaia di teschi, quasi fossero le anomale tessere di uno spettrale mosaico.

Dalla Francia il viaggio prosegue verso la Svizzera attraverso l'interessante, per quanto inventato, carteggio intercorso fra Sir Andrew Cheltenham e Sir Harold Peacock del giugno-luglio 1816. Siamo a Ginevra a villa Diodati, meglio chiamata Belle Rive, dove lord Byron e i suoi amici letterati (John Polidori, il suo medico personale, Fletcher, il fido domestico di Byron, Shelley, il poeta inglese accompagnato dalla moglie Mary e la sorella Claire) stanno sviluppando i racconti che forgeranno l'immaginario fantastico e gli orrori dei secoli futuri.

Si passa quindi alle "Dissertazioni sopra le apparizioni de spiriti e sopra i vampiri, o redivivo d'Ungheria e Moravia" di Agostino Calmet abate di Senones, testo che diffuse ampiamente le leggende sui vampiri in questa zona d'Europa, tanto da costringere l'intervento dell'Imperatrice Maria Teresa, il Santo Padre Benedetto XIV e la pubblicazione della “Dissertazione sopra i vampiridi Giuseppe Davanzati per impedire la profanazione dei cimiteri e i roghi che infestavano la regione. In questo caso parlare (ovvero a farlo attraverso l'escamotage di una lettera a Carmilla) è una delle più celebri vittime di tanta follia e superstizione: Eleonora Amelia Von Schwarzenberg.

A condurci fra i luoghi ameni della Transilvania non poteva esserci guida migliore di Vlad Tepes5. Il libro continua ancora le sue ricerche in Ungheria dove si parla della leggendaria Blutgrafin: la Contessa Erszebet Bathory. Poi continua con la Grecia, la Serbia, la Polonia, fino alla lontana Malesia, il Giappone, la Lusiana.

MICHELE MINGRONE è l’autore degli scritti, sotto falso nome di Jerome K. Adams, Carmilla di Karnstein, Visconte di Moriève, Vespertilia, Vlad Tepes, Eleonora Von Schwarzenberg.

CATERINA SCARDILLO, alias Deliverance Davenport si è occupata dell’elaborato progetto grafico, impaginazione e calligrafia.

SARA VETTORI, alias Abigail Harvey ha realizzato le illustrazioni a china e matita.

Copyright degli autori o detenenti diritti.

Note:

1Joseph Sheridan Le Fanu (Dublino, 28 agosto 1814 – Dublino, 7 febbraio 1873) scrittore irlandese famoso soprattutto per le sue storie di fantasmi e di paranormale.

2Friedrich Wilhelm Murnau, pseudonimo di Friedrich Wilhelm Plumpe (Bielefeld, 28 dicembre 1888 – Santa Barbara, 11 marzo 1931), è il regista e sceneggiatore del film "Nosferatu il vampiro" (Nosferatu, eine Symphonie des Grauens), pellicola muta proiettata per la prima volta il 4 marzo 1922 a Berlino.

3Abraham Stoker, detto Bram (Clontarf, 8 novembre 1847 – Londra, 20 aprile 1912), scrittore irlandese divenuto famoso come autore di Dracula, uno fra i più conosciuti e diffusi romanzi gotici del terrore.

4Luigi Francesco Corrado Mistrali, più noto come Franco Mistrali (Parma, 27 luglio 1833 – Porretta Terme, 18 dicembre 1880), è stato un giornalista, romanziere e storico italiano. Ex ufficiale della marina austriaca, è stato autore di numerosi romanzi storici e popolari, pubblicati in particolare tra il 1860 e il 1865.

5Vlad III di Valacchia Hagyak (Sighișoara, 2 novembre 1431 – Bucarest, dicembre 1476/gennaio 1477), meglio conosciuto solo come Vlad, o con il suo nome patronimico, Dracula, fu un membro della Casa dei Drăculești, un ramo collaterale della Casa di Basarab. Era figlio del voivoda di Valacchia Vlad II Dracul, membro dell'Ordine del Drago, fondato per proteggere il cristianesimo nell'Europa orientale.