Disfacimento

Linnea Sterte

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Giugno 2022

20 euro

Il libro si presenta con una semplice ma elegante copertina verde sulla quale fluttua una balena bianca, leggiadra, nonostante la sua imponenza, fra un mare di ossa megalitiche. Il fantastico cetaceo, che inevitabilmente riporta alle nostre menti il romanzo di Melville1, ci apre le porte di un sogno fantastico e meraviglioso, un viaggio pieno di stupore fra mondi immaginari che sono un chiaro, ma per nulla scontato, omaggio ad uno dei più grandi disegnatori di fumetti di sempre: Moebius, ovvero Jean Giraud2. In “Disfacimento” i riferimenti alle illustrazioni del fumettista francese sono evidentissimi: il deserto B, luogo di incontri surreali ed inaspettati, dove la fantasia creatrice può correre libera da qualsiasi condizionamento sociale, culturale o narrativo; il mondo di Edena con i suoi contrasti fra forme primordiali alla ricerca di una vaga forma geometrica e l’hybris della materia informe, il primordiale humus generatore, dove la germinazione fantastica coincide con quella della vita terrestre (da piccoli essere unicellulari a giganteschi insetti, da monolitici pesci volanti a eteree forme asessuate, come fossero angeli, generate da ragnatele e riti apotropaici, da caverne organiche a possenti torri erette da delicate quanto mastodontiche larve di farfalle, da spore fluttuanti a funghi alti come palazzi); Arzach, con il suo cappello appuntito; i pesci volanti al posto dello pterodattilo e gli atavici scheletri di primitivi animali che si ergono nello spazio con lo stesso fascino di cattedrali gotiche abbandonate.

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Se ad un primo sguardo le vignette rimandano al fumetto d’oltralpe, la tematica ecologica del racconto di Linnea Sterte ci apre immediatamente ad altri rimandi, quelli della cultura giapponese ed in particolare alle utopiche genialità di Miyazaki3: il mostro-tarlo di Nausicaä4, giganteschi insetti mutati geneticamente a causa delle radiazioni e dell'inquinamento, che nel fumetto di Linnea Sterte si trasforma in una strana macchina cyberpunk; la giungla tossica, una foresta velenosa causata dalle ingerenze umane, generatrice di nuove ed incredibili forme di vita; ma soprattutto l’atmosfera magica che si respira negli affascinanti mondi dipinti dal mangaka giapponese nelle pellicole di Laputa5 e della principessa Mononoke6. La fiaba grafica della fumettista svedese, non lontana dalle tematiche degli autori a cui evidentemente si ispira e porge un originale omaggio, viene ambientata in un immaginario mondo del futuro o su di un pianeta lontano o in una realtà parallela a quella in cui viviamo e, con la sua particolare forza ammaliatrice, pregna di poesia ed eleganza, ci invita a riflettere su chi sia veramente il più terribile virus di questo pianeta: le forme unicellulari, gli animali più minuscoli, le grandi creature o l’essere umano?

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Le parole utilizzate nel fumetto “Disfacimento” sono pochissime e acquisiscono la stessa forza iconica delle immagini. I grandi semiologi ci insegnano come l’elaborazione dei linguaggi avviene da parte del fruitore nelle parti meno evidenti ed esplicitate degli stessi. Nel testo scritto il lettore immagina e modella forme, personaggi e ambientazioni del racconto nell’interlinea della pagina, ovvero nello spazio bianco fra una riga e l’altra. E’ in questo interstizio vuoto (come il deserto B di Moebius a cui facevamo prima accenno) che la nostra immaginazione, attraverso un procedimento assolutamente intimo e personale, entra e si immedesima nel racconto. Nel fumetto ancora di più le varie immagini, contenute nel riquadro delle singole vignette, vengono collegate e interpretate in successione logico-temporale grazie a processi di analogia semantica. In parole più semplici ciò che è rappresentato nella prima vignetta si collega naturalmente alla seconda perché il nostro cervello ne individua delle analogie di forme o colore, che ci guidano nella logica narrativa strutturata dall'autore. Attraverso questa lettura (che dev’essere acquisita, non è innata nel bambino più piccolo, ma si basa su processi mentali a cui l’essere umano arriva naturalmente nel suo processo di crescita), spesso sostenuta dal testo scritto che guida il lettore verso la giusta interpretazione dei fatti narrati o simula parole e pensieri dei personaggi, si struttura il linguaggio del fumetto.

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Linnea Sterte decide però di ridurre al minimo l’utilizzo del testo e dell’analogia tipica dei racconti di vignette e balloons, per giocare tutta la forza narrativa del suo racconto sul fascino dirompente delle sue illustrazioni. Il risultato è quello di un messaggio più semplice, immediato, di forte impatto emotivo, in cui viene lasciato ampio spazio al lettore per un’interpretazione personale ed un'immedesimazione profonda, totale. L’autrice si limita a suggerire, gettare delle tracce, provocare delle emozioni visive... “dar fuoco alla paglia!” Questa scelta formale potrebbe sorprendere l’appassionato tradizionale del fumetto, che si attende un percorso più strutturato e comune. Ma il lettore disposto a lasciarsi andare ne trarrà un’esperienza decisamente arricchente ed originale, scoprendo appieno il segreto e l’originalità di questa giovane autrice.

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Il colore ha un ruolo non meno importante del segno grafico di Sterte: tenue, pastello, delicato e nello stesso tempo deciso, immediato, quasi gestuale. Le tinte modellano e conferiscono tridimensionalità e profondità alle immagini graffiate sulla carta con un gesto che sembra quasi un bozzetto, uno schizzo, ma con netta e indelebile decisione. Le tonalità ci accompagnano nella lettura, caricandosi di dominanti ora più calde e drammatiche, ora più sobrie e delicate, per suggerire quiete, tranquillità, armonia.

Segno e colore si fondono insieme creando composizioni che sembrano rimandare alla decorazione di William Morris7, dell’Art Noveau8 e ancora prima agli anni della fine ottocento, quando le incisioni giapponesi giungevano in Europa, dopo secoli di isolamento volontario. Gli Impressionisti ad esempio trovarono importanti fonti di ispirazione nelle xilografie di Hokusai9 e degli altri incisori dei primi manga, dando vita ad uno dei movimenti più rivoluzionari per tutta l’arte successiva. Francia e Giappone si incontrano nel segno di Linnea Sterte dando vita ad un graphic novel decisamente originale. Un’esperienza visiva insostituibile.

“Disfacimento” è stato pubblicato in Svezia dalla casa editrice indipendente PEOW Studio, in Francia da Les Editions de la Cerise e in Spagna da Spaceman Project.

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Note:

1Herman Melville (New York, 1º agosto 1819 – New York, 28 settembre 1891) celebre scrittore del romanzo "Moby Dick" nel 1851.

2Jean Giraud, più noto con gli pseudonimi di Moebius e di Gir (Nogent-sur-Marne, 8 maggio 1938 – Montrouge, 10 marzo 2012) è stato uno dei principali fumettisti francesi ad aver mutato, con il suo stile, l'immaginario del fantastico a partire dalla metà del secolo scorso.

3Hayao Miyazaki (Tokyo, 5 gennaio 1941) è il più famoso e conosciuto regista giapponese, divenuto celebre con i suoi lungometraggi animati anche in occidente.

4"Nausicaä della Valle del vento" film d'animazione del 1984 diretto da Hayao Miyazaki.

5"Laputa - Castello nel cielo" film d'animazione del 1986 scritto e diretto da Hayao Miyazaki.

6"Princessa Mononoke" film d'animazione del 1997 scritto e diretto da Hayao Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli.

7William Morris (Walthamstow, 24 marzo 1834 – Londra, 3 ottobre 1896) è stato un artista britannico tra i principali fondatori del movimento delle Arts and Crafts. E' considerato uno dei primi designer moderni per il suo tentativo di unire forme di produzione artistica con quelle industriali. Molti dei suoi lavori si basavano su moduli e decorazioni che rimandavano a temi floreali.

8L'Art Nouveau fu un movimento artistico e filosofico che si sviluppò tra la fine dell'800 e il primo decennio del 1900 e che influenzò fortemente artisti ed architetti creando un forte legame fra l'arte e le così dette arti applicate.

9Katsushika Hokusai (Edo, ottobre o novembre 1760 – Edo, 10 maggio 1849) celebre pittore e incisore giapponese.