Un gioco da ragazzi?

 Campagna di sensibilizzazione contro le ludopatie

A cura del Centro Servizi per il Territorio e di Legambiente circolo di Novara.

Con il patrocinio gratuito ASL NO.

Hanno collaborato:

Bottigelli Matilde, Cattaneo Matteo, Celentano Giovanna, Cherubini Martina, Daka Todjon, Falzetti Simone, Fridosio Andrea, Gabrieli Emmanuele, 
Marti Matteo, Scappatura Anna Cristina, Veronesi Sofia.

Supervisione artistica: Prof. Marco Feo

Supervisione scientifica: Dott.ssa Caterina Raimondi - Ambulatorio GAP - ASL NO

Si ringraziano inoltre per la partecipazione al progetto:

Liceo Classico e Linguistico Statale “Carlo Alberto” di Novara
Istituto di Istruzione Superiore “P.L. Nervi” di Novara
ENAIP Piemonte - Sezione di Novara (Prof. Franco Paglino - Prof. Giampiero Colombo).

Visita il sito del progetto: www.ungiocodaragazzi.it


Il gioco d’azzardo è purtroppo un fenomeno consolidato e in continua espansione.
Il prolungarsi del periodo di crisi economica e sociale e le incerte prospettive a breve-medio termine delle famiglie italiane, contrariamente a quanto si possa supporre, hanno incrementato notevolmente il ripiego su queste pratiche, ulteriormente alimentate da una diffusa propaganda pubblicitaria.
Il fenomeno, negli ultimi anni, ha altresì assunto un aspetto particolare, evidenziando il preoccupante aumento del gioco patologico tra i giovani che, attratti dall’illusione di una vincita "facile", rischiano di non riuscire a resistere all’attrazione del gioco, finendo per sviluppare molto spesso una dipendenza con ricadute negative dal punto di vista personale, sociale ed economico.
I numeri dei casi in Italia e in Piemonte crescono in modo allarmante, sebbene l’opinione pubblica ancora non riconosca o non avverta pienamente la portata del fenomeno e le conseguenze di una dipendenza che si innesca già in giovanissima età.
In Piemonte, pazienti affetti da ludopatia grave presi in carico sistema sanitario regionale sono passati da 166 a 821 con un incremento di quasi il 500% in pochi anni (dati 2016). A questi si aggiungono altri 863 casi di dipendenza di livello secondario. Ogni piemontese spende in media 752 euro per il gioco d’azzardo.
Pur vietato per legge ai minori, forme di ludopatia giovanile rappresentano circa il 20% dei casi. Una recente indagine, condotta dall’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza, rivela che il 20% di bambini e adolescenti italiani fra i 10 e i 17 anni frequenta agenzie di scommesse, bingo e sale con slot-machine, mentre il 25% dei più piccoli, in età compresa fra i 7 e i 9 anni, usa la "paghetta" per gratta e vinci e lotterie.
Ma se questi ultimi giocano prevalentemente per divertimento e per provare il cosiddetto "brivido" della scommessa e non sono quasi mai mossi dal desiderio di vincere denaro, fra i più grandi la spinta è data proprio dalla smania irrefrenabile di “fare soldi”. Un dato ancor più allarmante è rappresentato dal fatto che un genitore su tre non se ne accorge o fa finta di non vedere, sostenendo di non conoscere le abitudini dei propri figli.

ungiocodaragazzi