Andrea “Ash” Peron

Discepolo ideale ed ammiratore di Dave McKean, Andrea “Ash” Peron si distingue con le sue particolari elaborazioni realizzate in computer grafica, alle quali sa conferire il potere dell’evocazione. Non presentano, non descrivono, piuttosto suggeriscono e trasportano in mondi di nebbie e colori soffusi, nella nostra più surreale immaginazione. Sono raffigurazioni estremamente evocative, giocate su metafore, parallelismi di linguaggi, suscitano sentimenti ed atmosfere. Nelle sperimentazioni di Andrea “Ash” Peron la computer grafica dimostra la sua potenzialità nel forgiare sembianze incisive e stili anomali.

Come i suoi maestri di riferimento (McKean e Bill Sienkiewicz) anche Andrea “Ash” Peron costruisce le sue immagini unendo il disegno alla fotografia, il lato realistico a quello grafico, sintetico, ricreato partendo da un comune oggetto, una texture, un particolare, estraendone la forza narrativa.

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Breve biografia

L’autore ha lavorato per Black Star alla colorazione del fumetto “Living Sword”. Tra le sue varie collaborazioni ricordiamo inoltre le copertine della serie “Haley”, la pubblicità per il videogames “Rising kingdoms” (Leader) e le illustrazioni per “Fictioneer” e “Femme Fatale's Studios”. Per lo Sciacallo Elettronico ha realizzato le copertine della serie fanta-horror di “Ninos Ferrato” ed inchiostrato il volume “La gemma degli Dei” appartenente alla saga fantasy di “Chrayon“.

Dalla fotografia al fumetto

Se entrate nello studio di un artista troverete sul suo tavolo di lavoro gli strumenti che solitamente utilizza per plasmare le atmosfere delle sue illustrazioni. Attraverso l’usura di quegli attrezzi potrete dedurre il percorso e l’anima dei suoi lavori. Sul tavolo di Andrea “Ash” Peron gli utensili più consunti sono Photoshop, Painter, 3D Studio Max, una tavoletta grafica Wacom e una macchina fotografica digitale.

Per dar forma alle sue creazioni l’autore parte solitamente da un’idea di fondo per poi procedere montando l’immagine, attraverso un percorso elaborato che, ad ogni ritocco, può condurre verso nuovi percorsi, aprire strade e biforcazioni, generando notevoli variazioni rispetto all’idea di partenza. Questa fase creativa ovviamente è la parte più divertente del lavoro, anche se non per questo meno impegnativa, ma che permette di infondere all’immagine forza e freschezza. Per aiutarsi nell’impostazione del progetto a volte realizza un bozzetto preparatorio. In base all’obiettivo che si prefigge di raggiungere, questo bozzetto può essere scansionato e incollato su un livello di Photoshop per fare da traccia visiva al montaggio successivo, oppure rimanere semplicemente accanto al monitor come suggerimento.

La campionatura di partenza

Le immagini di partenza vengono realizzate con la macchina fotografica digitale oppure con pastelli a olio o con altre tecniche pittoriche su foglio di carta, che poi vengono scannerizzati. In altri casi inserisce direttamente l’oggetto sul ripiano dello scanner, sfruttando anche le distorsioni involontarie create sull’immagine dalla lampada.
Le immagini vengono scansionate in alta risoluzione per mantenere i dettagli e le texture, che sono un elemento narrativo e descrittivo fondamentale nelle illustrazioni di Peron.
Per quanto riguarda le fotografie digitali un buon soggetto e una buona macchina digitale possono fare la differenza. Ma naturalmente è l’idea che determina la qualità espressiva dell’immagine e non la sua definizione tecnica.

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Il montaggio in Photoshop

Il montaggio delle varie campionature, derivanti da fotografie, scansioni o elaborazioni di software, avviene sempre con Photoshop. L’autore utilizza pochi filtri: quello di Sfocatura (Filtro / Sfocatura) per creare particolari effetti intorno all’immagine finale; i filtri artistici (Filtro / Artistico) per dare realismo e matericità ad alcune parti dell’illustrazione; gli effetti di luce (Filtro / Rendering / Effetti di luce) per ricreare atmosfere e drammaticità alla scena rappresentata.
Le sue elaborazioni sono giocate soprattutto con i metodi di fusione dei livelli, miscelando e variando le loro impostazioni, i rapporti reciproci, e sperimentando in maniera pragmatica gli effetti ottenibili. Dato che ogni livello reagisce in base alle caratteristiche di colore e luminosità di ciò che gli sta sotto, le combinazioni possibili sono quasi infinite. Questo metodo di lavoro permette di ottenere ottime composizioni, rende omogenee le fusioni e nasconde le eventuali imperfezioni di alcune parti.

Gli effetti pittorici di Painter

Painter viene utilizzato per creare effetti particolari come quello del sangue, indispensabile per le illustrazioni di argomento horrorifico. E’ utilissimo anche per gli effetti di luce con il pennello Burn, o per "sporcare" l’immagine, ad esempio per ricreare la texture di un muro rovinato.

La forza dell’evocazione

Nelle sue copertine Andrea “Ash” Peron non presenta mai il protagonista della storia. Basta il nome della testata per ricordare al lettore chi è il protagonista e di che serie si tratta. Tutta l’illustrazione è basata su immagini che sembrano estrapolate dall’inconscio. Se ci fosse qualcosa di troppo evidente, dichiarato, il gioco sottile del fascino e dell’evocazione di quelle immagini si scioglierebbe come neve al sole. Non essendoci riferimenti realistici, non importa la perfezione anatomica, la giustezza delle pieghe di un abito, la correttezza della prospettiva rinascimentale. E’ nella composizione, nella giustapposizione di sagome e colori, che si realizza la forza dell’icona ricreata. Lo spiazzamento più alto nei suoi lavori è dato dal fatto che non si tratta di forme geometriche astratte, di disegni, ma di fotografie, che per tradizione rappresentano la rappresentazione del reale più fedele. Per questo potremmo definirle metafisiche. Noi sogniamo ciò che abbiamo vissuto. Come i sogni le illustrazioni di Peron sono spezzoni di realtà, assemblati nel caos della nostra libera mente.

Articolo di Chiara Zeiss


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