Nero: la casa dorata
Numero 8
Soggettoesceneggiatura di Emiliano e Matteo Mammucari
Disegni di Emiliano Mammucari e Fabio Visintin
Colori di Simona Fabrizio
Sergio Bonelli editore
È uscito nello scorso mese di giugno, per il solo mercato delle librerie di varia, l'ottavo numero della serie storico-fantasy "Nero" ideata dai fratelli Mammucari. L'albo cartonato alla francese, di ottanta pagine, si i titola "La casa dorata". Di Emiliano Mammucari avevamo già potuto apprezzare la capacità narrativa e progettuale sui fumetti di John Doe, Napoleone e Jan Dix, Orfani. Ora il suo talento ha raggiunto un nuovo livello qualitativo in collaborazione con il fratello Matteo che lo coadiuva nella sceneggiatura.
Il disegno di questo episodio è di Emiliano Mammucari (insieme alla parte del sogno illustrata da Visintin Fabio). Emiliano riesce a coniugare lo stile plastico e dinamico del fumetto americano, in particolare pensiamo alle splendide tavole di Neal Adams, la composizione grafica tipica dei manga, le magiche e spettacolari atmosfere della Bandes Dessinées francese. Il segno di Mammucari non perde mai il suo spessore, pur sapendo calibrarsi adeguatamente per conferire profondità all'inquadratura e importanza ai soggetti rappresentati.
La storia che qui analizziamo è supportata dai magnifici colori di Simona Fabrizio che riesce a trovare una perfetta sintesi fra la pittoricità del tratto con gli effetti grafici tipicamente digitali. L’affermazione, che in sé che potrebbe essere quasi un ossimoro, in realtà assume significato proprio di fronte alle tavole di Simona Fabrizio. Infatti la modalità di stesura del colore sulla tavola fatta di pixel ha il tipico sapore di una pennellata materica, tipica dei quadri a olio. Le sfumature invece, la capacità di dare profondità e ricreare suggestive atmosfere, caratterizzate da tinte forti e sature, appartiene all'immaginario della computer grafica. La colorista coniuga i due fattori senza che uno dei due debba in qualche modo penalizzare l'altro, ma anzi valorizzandosi a vicenda.
Ma dove siamo arrivati nel proseguo della storia.
Ambientata nell'Oriente medievale, La Casa Dorata di Samarcanda racconta la storia di Nero, un guerriero arabo in fuga da un passato tormentato. Dopo aver perso il suo grande amore e trascorso anni perseguitato da incubi e rimorsi, Nero decide di rifugiarsi a Samarcanda, leggendaria città lungo la Via della Seta. Con lui, un vecchio amico: un mercante di reliquie, profondo conoscitore di esoterismo, che lo convince a seguirlo in cerca di un nuovo inizio.
Ma la città che li accoglie non è più la Samarcanda dei racconti: i turchi hanno preso il potere, sottomettendo la popolazione persiana e relegando gli zoroastriani ai margini della società. In questo clima di tensione, il mercante ritrova Roxana, un tempo suo grande amore giovanile, ora padrona della "Casa Dorata", una raffinata e misteriosa casa di piacere.
Nero viene assunto come guardia del corpo per proteggere il locale, ma il suo amico ha in mente ben altro. Trascina l’ex guerriero in una nuova, pericolosa avventura: la ricerca di un antico manufatto nascosto da secoli. Ma ciò che trovano è molto più di quanto si aspettassero: un demone millenario, il Daeva, viene risvegliato. Dotato di poteri oscuri, il Daeva riesce a piegare Nero, a dominarne i movimenti e infine a sconfiggerlo, inchiodandolo a un albero sacro e lasciandolo lì per morire.
Ma la storia non finisce con la sua morte.
Nel nuovo episodio, scopriamo che Nero riesce a tornare dal regno dei morti. È lo stesso Daeva a concedergli un ritorno temporaneo alla vita — non per misericordia, ma per sadico divertimento. Il demone, infatti, vuole vederlo soffrire a causa delle ferite fisiche e spirituali subite nello scontro, e gli accorda un ultimo mese di vita. Trascorso quel tempo, tornerà a reclamare la sua anima per sempre.
Il conto alla rovescia è iniziato. Nero ha trenta giorni: per prepararsi, per redimersi, o per vendicarsi.
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