Mister No - Revolution: Amazzonia
Qualche anno fa, nel 2018 per la precisione, in occasione dell’annuale fiera di Lucca Comics and Games, la Sergio Bonelli editore lanciò una nuova collana di prodotti editoriali dalle tematiche e dal linguaggio più moderni, maturi, adulti e non necessariamente politically correct. Anzi caratterizzati da un linguaggio più vero, concreto, duro che si distingueva dai più tradizionali standard della casa editrice milanese. Il titolo della collana era “Audace”, ispirandosi al programmatico e inaugurale nome del settimanale che Gian Luigi Bonelli nel 1940, aveva rilevato da Mondadori, che a sua volta lo aveva acquisito da Vecchi, per diventarne egli stesso editore.
Miniserie come Coney Island, Tropical Blues, Hellnoir, UT pubblicate all'interno della collana Romanzi a fumetti Bonelli verranno distribuite con l'etichetta Audace. E poi il prequel della serie Dragonero “Senzanima”, le nuove avventure de “Lo Sconosciuto” il personaggio creato da Magnus, “K-11” e molti altri.
Fra i molti fumetti anche l'avvincente “Mister No Revolution”, una nuova versione delle origini di Mister No raccontata con brio e ritmo incalzante da Michele Masiero, in sei volumi. Lo svecchiamento del personaggio non riguarda solo il linguaggio narrativo ma anche la sua collocazione temporale: Jerry Drake in questa versione anziché essere reduce della seconda guerra mondiale è reduce della guerra del Vietnam. Il periodo delle contestazioni, delle droghe lisergiche, dei Beatles e della scoperta di un oriente fantasticato e idealizzato.
In questo quarto volume che l'editore ripropone per il mercato delle librerie e delle fumetteria, Jerry Drake e il suo amico Esse-Esse Wolfgang Kruger, dopo una serie di peripezie seguite nei tre volumi precedenti, arrivano a Manaus all'inizio degli anni cinquanta. Jerry cerca un posto fuori dal mondo e da tutte le sue grane dove potersi leccare in pace le ferite. Soprattutto quelle che non si vedono. E questa Manaus gli sembra la meta ideale. Ci arriva a bordo di un piper di seconda mano acquistato a Belém, in compagnia del nuovo amico tedesco conosciuto a São Luis do Maranhão.
Il racconto inizia con una scena drammatica e comica nello stesso tempo, che lo sceneggiatore ci descrive con verve: Mister No viene preso a pugni da tre bruti, ma nonostante le botte ricevute il nostro continua a prendere in giro i suoi avversari con dissacrante ironia e sprezzante sarcasmo. I dialoghi, mai banali, scritti da Masiero, tengono alto il ritmo della lettura arricchendo il racconto, che si articola su due binari paralleli. Due storie che il nostro eroe vive negli stessi luoghi ma a distanza di una decina d'anni. Due storie che il lettore distingue grazie a un piccolo espediente narrativo: Mister No nella prima vicenda porta la barba, che poi deciderà di tagliarsi assumendo il viso che i suoi affezionati lettori hanno imparato a conoscere.
A Manaus Jerry Drake conosce Gabriela la ragazza della Esmeralda la casa di piacere. E conosce anche Guaranay, un indio arara che, al di là delle apparenze, è anche un avvocato a Sau Paulo e che si batte per difendere i diritti dei nativi che ancora tentano di vivere nella foresta, seguendo le tradizioni della loro cultura (il personaggio ci ricorda molto Satko di Zagor). Guaranay è il socio del russo Zar che lavora e gestisce la miniera di diamanti per conto della tribù di indios. Dopo aver incontrato Mister No ed Esse-Esse il russo decide di assoldarli con il loro pipper per farsi condurre nel villaggio nascosto nel cuore della foresta amazonica. Purtroppo un gruppo di garimperos si aggira attorno al villaggio indio con cattive intenzioni.
Stessi luoghi ma una decina d'anni dopo, il nostro protagonista conosce Patricia Rowland ricercatrice e docente di Archeologia, studiosa della civiltà precolombiane alla New York university. La giovane ragazza è alla ricerca di antiche vestigia Maya nel cuore della foresta amazzonica, un tesoro immenso che fa gola a molti. In particolare al Professor Johonson, suo collega dell'Università, che gli metterà diversi bastoni fra le ruote. Toccherà al nostro eroe, come sempre, di togliere le castagne dal fuoco (o se volete, per rimanere in clima sud americano, i Piranha dalla brace).
Articolo di Chiara Zeiss
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