Il Club dei mostri

Il club dei mostri (The Monster Club) è un film horror inglese del 1980, diretto da Roy Ward Baker e suddiviso in 3 episodi. Appartiene al genere horror-humour. Tra gli interpreti, Vincent Price, John Carradine, James Laurenson, Donald Pleasence, Stuart Whitman.


Classico film di serie B dedicato a vampiri, mostri e progenie varia. Il lungometraggio si apre con una cornice ambientata in un locale notturno dove si svolge una festa per mostri. Un fantastico Vincent Price, in ottima forma, che ricicla il suo ruolo ormai istituzionale, ci guida nella narrazione suddivisa in tre racconti che hanno come protagonista un mostro differente. Ciò che il film mette in risalto, mantenendo una vena di humor ed ironia, ma a volte scadendo in alcune banalità comiche, è il carattere e la tristezza della vita miserabile che queste orrende creature devono sopportare per sopravvivere.
Il primo episodio narra la vita di un distinto e triste signore inglese di nome Raven (Laurenson), che in realtà è un Shadmock o “fischia morte”. Un orrenda creatura che può sfregiare o distruggere un essere vivente con le sole vibrazioni di un suo fischio. Raven vive in una fantastica villa, anche se molto inquietante, dove passa il suo tempo distaccato dal mondo, impossibilitato di avere rapporti umani a causa del suo aspetto orripilante. Raven ha bisogno di un aiutante per poter fare l’inventario dei suoi averi e così decide di mettere un annuncio su un giornale…

il club dei mostri

Il secondo brano ci racconta i dubbi del figlio di un vampiro, segregato a vivere in casa, coccolato dalla madre, ma senza amici. Fino a che arriva il giorno di andare a scuola e il giovane si troverà completamente disadattato a vivere con i suoi coetanei. Se tutto ciò non fosse già un dramma per lui, si aggiunge l’arrivo di un gruppo di cacciatori di vampiri che stanno cercando suo padre Erasmus.

Il terzo atto ci narra una vicenda un pò più lugubre. Sam (Whitman), è un regista horror e sta cercando una location per girare la sua ultima pellicola. Cercando fra la campagna s’imbatte in un paesino isolato, apparentemente abbandonato e avvolto da una strana nebbia. Il posto perfetto per una ripresa angusta e terrificante. Nel villaggio vivono i discendenti di un gruppo di Ghouls (mangiatori di morti) residenti fra quelle case da secoli. Essi si cibano dei cadaveri del locale cimitero, ne usano i vestiti e gli oggetti. Dopo la raccapricciante scoperta, il regista riesce a scappare grazie ad una giovane ragazza, e si rivolge alla polizia, ma un finale tragico a sorpresa lo attende.

Abbiamo evitato di raccontarvi il finale di ogni episodio, cercando di risvegliare in voi la curiosità per la pellicola, anche se certo non può essere considerata un capolavoro del cinema horror. Alla fine della storia sarà Vincent Price a ribaltare il ruolo dei mostri: da assassini crudeli diventano semplici e innocenti agnelli di fronte alle atrocità compiute dall’uomo, sia nella guerra che nella vita quotidiana, nascondendo tutto sotto un velo di falsa ipocrisia.
Tra le peculiarità del film sottolineiamo un interessante albero genealogico dei mostri che ci racconta e descrive lo stesso Vincent Price in apertura della pellicola. Cosa succede se i mostri si incrociano fra loro? L’amore fra una vampira e un licantropo da vita a un Upiro. Tra un licantropo e un Ghouls nascerà un Lochis. Tra una vampira e un Vurdalach ecco venire alla luce un Vish. Tra un Upira e un Vish nasce un Urla. Tra un Upira e un Vish uno Zachar. Tra uno Scatti e un Urlà (oppure uno Zacher) nasce un Punch (ovvero un bastardo). Se un Punch si unisce con un qualsiasi altro essere della progenie ne nascerà un Fischia morte (o Fischia peste). Tra una donna e un Vurdalach si origina un Ghouls.
Ogni mostro ha una sua peculiarità nell’uccidere. I Vurdalach scannano, gli Sciati sbranano, gli Urla cacciano e i Punch soffiano, ci insegna il maestro Vincent.

Articolo di Masco Mor