Disegnare un personaggio

Disegnare bene un fumetto vuol dire fare buon design. Non tutti se ne rendono conto, ma un personaggio disegnato correttamente dovrebbe essere piacevole alla vista come le tende di una finestra o un tappeto sul pavimento di un casa. Picasso aveva un grande senso del design. Poi ovviamente ci sono state persone come James Thurben, che disegnava malissimo ma era divertente da guardare. Ecco, forse è questo il punto: deve essere divertente da guardare”.

Charles M. Schulz - Intervista al programma Charlie Rose del 9 maggio 1997

"Non ho particolari talenti, sono solo appassionatamente curioso".

Albert Einstein


Nella maggior parte dei fumetti vi sono personaggi che hanno sembianze umane o comunque antropomorfe. Topolino è un topo ma si muove e comporta come un essere umano. E' fondamentale per un fumettista imparare a disegnare la figura umana in maniera corretta, per poi adattarla al suo stile. Il tema della rappresentazione anatomica corretta è già presente nelle sculture classiche degli antichi greci. Lo scultore Policleto di Argo scrisse un trattato intitolato “Cànone” (in greco significa “regola”) in cui indicava le corrette proporzioni che doveva assumere la figura umana nell’opera d’arte. Policleto non si fermò ad analizzare semplicemente la forma dei muscoli e la proporzione delle varie parti di un corpo. Osservò attentamente come un essere umano si muove, come sposta le proprie parti per compiere azioni complesse ma sempre equilibrate. E' esattamente ciò che cercheremo di affrontare in questo capitolo.

Il personaggio viene letteralmente costruito con il così detto “sistema dei cerchi”. Un essere umano viene disegnato pensandolo come se fosse costituito da forme tridimensionali nello spazio. La testa è assimilabile ad una sfera allungata, braccia e gambe assomigliano a dei cilindri, il bacino ad un tronco di piramide e così via. Ognuna di queste parti dev'essere disegnata rispettando una precisa proporzione, anche quando il soggetto è in movimento o in scorcio.

cristo morto mantegna

Andrea Mantegna, "Cristo morto", pittura a tempera, 68 cm x 81 cm, Pinacoteca di Brera di Milano, 1480.

Andrea Mantegna dipinse la figura di Cristo morto scegliendo una particolare inquadratura che permettesse allo spettatore di “entrare” quasi fisicamente nel sepolcro e inginocchiarsi ai piedi del cadavere. Il disegno di una figura umana da questo punto di vista molto particolare viene definito “scorcio prospettico1” ed è difficile da realizzare per via della deformazione che le varie parti del corpo assumono per via della prospettiva. Mantegna riuscì a disegnare la figura umana mantenendo un forte realismo, anzi commise volutamente un piccolo errore per conferire ancora più verosimiglianza al corpo: ingrandì leggermente il torace e la testa di Gesù in modo che tutto sembrasse correttamente calibrato. Altri due celebri dipinti del Rinascimento nei quali vi è una figura umana in scorcio sono il “San Sebastiano2” di Antonello da Messina e “La battaglia di San Romano3” di Paolo Uccello.

san sebastiano

Antonello da Messina, "San Sebastiano", olio su tavola trasportato su tela, 1478, 855 x 1710 cm, Gemäldegalerie Alte Meister (Old Masters Picture Gallery).

battaglia san romano 

Paolo Uccello, "Battaglia di San Romano", 1438, tecnica tecnica mista su tavola, 180×316 cm, National Gallery, Londra.

Una volta impostata la struttura di base in maniera corretta, potrete modellare i volumi per farli assomigliare a muscoli e parti anatomiche. Grazie a questo sistema ogni personaggio sarà riconoscibile in tutte le vignette e si muoverà in maniera realistica e verosimile.

A seconda dello stile di disegno le modalità di impostazione di un personaggio variano leggermente. Per questo inizierete ad imparare a disegnare un personaggio in maniera realistica. In seguito vedremo come adattare le forme ad una stilizzazione così detta “comica” e “manga”.

Note:

1Il dipinto è anche chiamato “Cristo in scurto” per via di una lettera che il figlio di Mantegna scrisse al marchese Gonzaga (il signore di Mantova per il quale il padre dipingeva) nella quale nominò il dipinto in questo modo.

2Antonello da Messina, "San Sebastiano", olio su tavola trasportato su tela, 171×85,5 cm, 1478 circa, Gemäldegalerie di Dresda.

3Paolo Uccello, "Battaglia di San Romano", tecnica mista su tavola, 180×316 cm, 1438, National Gallery, Londra.


Il sistema dei cerchi

I personaggi dei fumetti vengono disegnati partendo da schizzi a matita in cui l’autore imposta le forme principali con semplici cerchi e linee curve, che pian piano va ad arricchire e correggere fino ad arrivare al modello finale. Questo metodo di disegno viene chiamato “costruzione con i cerchi” perché, attraverso cerchi sempre più piccoli e definiti, il soggetto rappresentato assume le sue forme finali. Questo sistema permette all’autore di disegnare un personaggio in tutte le posizioni possibili, mantenendone le sue caratteristiche fisiche e di espressione, in modo che sia facilmente riconoscibile. Ogni individuo rappresentato ha un sistema di costruzione particolare, anche se tutti i sistemi sono basati sullo stesso meccanismo di base che regola i rapporti fra la schiena, le braccia e le gambe: il così detto “scheletro strutturale” basato sugli studi che nei secoli passati gli artisti hanno elaborato. Quando disegnate un personaggio pensatelo fin da subito come una realtà tridimensionale per poterlo ambientare con correttezza nello spazio, senza errori anatomici. Basarsi su una struttura geometrica di base semplifica questo procedimento. E’ più facile disegnare una serie di cilidri, sfere e solidi in prospettiva e poi modellarli fino a renderli dei muscoli, che disegnare direttamente un quadricipede o un bicipide, magari visti in scorcio prospettico.

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I passaggi realizzativi per disegnare un personaggio come Gatto Bug.

Prima di iniziare a disegnare un personaggio ipotetico di base, dobbiamo fare una distinzione stilistica. Potete creare fumetti con un disegno comico-umoristico (ad esempio Topolino o Lupo Alberto) o fumetti realistici (Tex o l’Uomo Ragno). Sono naturalmente delle generalizzazioni. Abbiamo sempre bisogno, nel nostro linguaggio, di utilizzare delle etichette, di costruire degli insiemi in cui catalogare l’esistente. E’ lo stile dell’autore a determinare la forma grafica del disegno. Soprattutto i manga (fumetti giapponesi) ci hanno insegnato come questa distinzione realistica-umoristica può essere facilmente superata o addirittura come una possa confluire nell’altra: all’interno di una serie comica il personaggio può improvvisamente venir disegnato con un tratto realistico per conferire alla sua espressione un atteggimento serioso, oppure in un fumetto più realistico un personaggio può divenire comico per sottolineare un momento di sorpresa ed imbarazzo. Le regole vanno apprese per poterle superare e creare qualcosa di nuovo.